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Chi vole lo mondo despreczare
Canto tratto dal Laudario di Cortona (XIII sec.)
Laudario di Cortona
Chi vole lo mondo despreczare
Chi vole lo mondo despreczare
sempre la morte dea pensare!
La morte è fera e dura e forte,
runpe mura e passa porte:
ella ène sì comune sorte
ke neuno ne pò campare.
Tutta gente cum tremore
vive sempre cum gran tremore,
emperciò ke son securi
di passar per questo mare.
Papa collo ‘nperadori,
cardinali e gran signori,
iusti e sancti e peccatori
fa la morte ragualliare.
La morte viene come furore,
spogla l’omo come ladrone;
satolli et freschi fa degiuni
e la pelle remutare.
Non receve donamente,
le recheze à per niente,
amici non vole né parenti
quando viene al separare.
Contra liei non vale fortecza,
sapienza né bellecza,
turre né palaczo né grandecza:
tutte le fa abandonare.
A l’omo k’è ricco e bene asciato,
a l’usurieri ke mal fo nato,
molto è amaro questo dectato,
ki non se vole emendare.
Spartito di "Chi vole lo mondo despreczare", da musica-sacra-antica.org
Fonte Musica Sacra Antica
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2021-04-10
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