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Scritti di San Basilio il Grande
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La lode conveniente al Creatore

 
Dio, che ha creato cose tanto grandi, vi conceda in tutto la comprensione della sua verità affinché, attraverso la realtà visibile, conosciate l’invisibile, nutrendo così, grazie alla grandezza e bellezza delle creature, un’adeguata concezione del nostro Creatore.  
 
Infatti, le cose invisibili di lui, essendo riconoscibili nelle sue opere, possono essere contemplate dalle creature del mondo: sia la sua eterna potenza che la divinità (Rm 1,20).  
 
Accadrà così che, nell’osservare la terra, l’aria, il cielo, l’acqua, la notte, il giorno e ogni altra cosa visibile, distintamente ci rammenteremo di colui che ci ha beneficato.  
 
Soltanto se Dio abiterà dentro di noi attraverso il nostro costante ricordo di lui, non daremo esca al peccato né faremo posto al nemico nei nostri cuori. A lui ogni gloria e adorazione, ora e sempre, nei secoli dei secoli.  
 
Basilio il Grande, Esamerone, 3,10  
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Grandiosità e bellezza della luce

 
E Dio disse: «Sia la luce» (Gen 1,3)! La prima parola di Dio creò la luce, dissipò le tenebre, allontanò la tristezza, illuminò il cosmo, rivestì ogni cosa di un aspetto gradevole e giocondo.  
 
Apparve, infatti anche il cielo, prima nascosto nelle tenebre; apparve la sua bellezza, tanto grande come anche adesso gli occhi possono testimoniare. L’aria stessa brillava, o meglio tratteneva in sé tutta la luce, inviandone grandiose inondazioni per tutta la sua estensione. Attraverso l’aria, infatti, la luce giunse, in alto, sino all’etere e al cielo; in latitudine, illuminò tutte le regioni del mondo: da quella boreale a quella australe, dall’oriente all’occidente; tutto nel breve spazio di un momento.  
 
L’atmosfera, infatti, è così sottile e trasparente che la luce, per attraversarla non ha bisogno di alcun intervallo di tempo. Come il nostro sguardo percepisce immediatamente gli oggetti sui quali si posa, con altrettanta rapidità, in un tempo che nessuno potrebbe immaginarsi più breve, l’atmosfera accoglie dappertutto i raggi della luce.  
 
Dopo l’apparizione della luce, anche il cielo divenne più giocondo e le acque più limpide, non soltanto accogliendo la luce, ma anche riflettendola in ogni punto con innumerevoli scintillii.  
 
La parola divina donò ad ogni cosa un aspetto bellissimo e piacevolissimo. Come coloro che, immergendosi, versano dell’olio in fondo all’acqua, per rischiarare quel punto; allo stesso modo il Creatore, non appena ebbe parlato, subito recò al mondo la grazia della luce.  
 
«Sia la luce». E il comando era subito attuato, così fu creato qualcosa di cui la mente umana non può immaginare nulla di più giocondo e di più bello.  
 
Quando poi parliamo della voce o della parola o del comando di Dio, non intendiamo affermare che la parola divina costituisca un suono emesso attraverso le corde vocali né una quantità d’aria regolata dalla lingua; riteniamo, invece, che, in modo più comprensibile per coloro che vengono istruiti, essa rappresenti l’impulso della volontà divina, significato sotto la forma del comando.  
 
E Dio vide che la luce era bella (Gen 1,4). Quali lodi potremmo noi mai pronunciare, che siano degne della luce, dal momento che il Creatore stesso l’ha riconosciuta bella fin dal principio?  
 
Basilio il Grande, Esamerone, 2,7  
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Bellezza del mare

 
"E Dio vide che era bello". La Scrittura non intende affermare che il mare abbia offerto agli occhi di Dio uno spettacolo affascinante. Il Creatore, infatti, non contempla con gli occhi la bellezza della creazione, ma osserva i fenomeni con la sua ineffabile sapienza.  
 
È davvero uno spettacolo magnifico quello offerto dalla distesa del mare biancheggiante di spuma, mentre vi regna una calma sovrana; ovvero quando la superficie delle acque, increspata da un venticello leggero, mostra a chi guarda un colore purpureo o azzurro. Gradevole è anche contemplare il mare, non quando flagella con violenza la terra vicina, ma quando l’abbraccia con pacifici amplessi.  
 
Ciò nondimeno, non è da ritenersi, secondo quanto afferma la Scrittura, che la vista del mare fu per Dio bella e gradevole: lì, invece, il mare è giudicato bello in rapporto all’insieme della creazione. Anzitutto perché l’acqua del mare costituisce la fonte e l’origine di tutta l’umidità della terra... Essa, infatti, riscaldata dai raggi del sole, si trasforma in vapore acqueo che, levandosi sempre più in alto e raffreddandosi quando manchi la rifrazione dei raggi dal suolo, producendo nello stesso tempo la fresca ombra delle nubi, genera la pioggia e rende più fertile la terra. Di ciò, nessuno che abbia visto riscaldare dei recipienti, può dubitare. Questi infatti, in origine pieni di liquido, spesso rimangono vuoti quando tutto ciò che veniva riscaldato si sia dissolto sotto forma di vapore. Anzi, si può anche vedere come l’acqua del mare venga bollita dai marinai che, raccogliendone il vapore a mezzo di spugne, provvedono in qualche modo, ove fosse necessario, alla carenza d’acqua.  
 
Il mare è anche bello (ma in modo diverso secondo il punto di vista di Dio) perché circonda le isole, offrendo loro ornamento e sicurezza; e perché congiunge terre assai distanti fornendo ai naviganti spostamenti veloci. Dalla loro bocca ci fa conoscere storie di avvenimenti, prima ignorati, procura ricchezze ai mercanti, facilmente rimedia alle necessità della vita: infatti, a coloro che posseggono in sovrabbondanza una quantità di cose, offre la possibilità di esportare quelle superflue in un altro luogo; per coloro che, invece, ne scarseggiano, fa sì che possano procurarsi ciò che manca loro.  
 
Donde proviene a me la possibilità di ammirare attentamente tutta la bellezza del mare, quale si manifestò in origine all’occhio del Creatore? D’altronde, se al cospetto di Dio il mare è bello e gradevole quanto gli apparirà più bella questa assemblea in cui la voce confusa di uomini, di donne e di fanciulli, simile a quella dell’onda che s’infrange sulla riva, si rivolge a Dio nelle nostre preghiere?  
 
Una tranquillità profonda la conserva nella pace non potendo gli spiriti della malizia turbarlo con le loro dottrine eretiche. Diventate dunque, degni della approvazione del Signore, osservando rigorosamente questa disciplina, nel nostro Signore Gesù Cristo.  
 
Basilio il Grande, Esamerone, 4,6-7  
 
2025-01-18
Autore : San Basilio il Grande Fonte : Vaticano
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