La Sacra Bibbia ( edizione: CEI 2008 )
Ezechiele
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Ezechiele (Ez 24)
1 Nell’anno nono, nel decimo mese, il dieci del mese, mi fu rivolta questa parola del Signore:
2 «Figlio dell’uomo, metti per iscritto la data di oggi, di questo giorno, perché proprio oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme.
3 Proponi una parabola a questa genìa di ribelli dicendo loro: Così dice il Signore Dio: Metti su la pentola, mettila e versaci acqua.
4 Mettici dentro i pezzi di carne, tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla, e riempila di ossi scelti;
5 prendi il meglio del gregge. Mettici sotto la legna e falla bollire molto, sì che si cuociano dentro anche gli ossi.
6 Poiché così dice il Signore Dio: Guai alla città sanguinaria, alla pentola arrugginita, da cui non si stacca la ruggine! Vuotala pezzo per pezzo, senza tirare su di essa la sorte,
7 poiché il suo sangue è dentro, lo ha versato sulla nuda roccia, non l’ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere.
8 Per provocare la mia collera, per farne vendetta, ha posto il suo sangue sulla nuda roccia, senza ricoprirlo.
9 Perciò così dice il Signore Dio: Guai alla città sanguinaria! Anch’io farò grande il rogo.
10 Ammassa la legna, fa’ divampare il fuoco, fa’ consumare la carne, versa il brodo e le ossa siano riarse.
11 Vuota la pentola sulla brace, perché si riscaldi e il rame si arroventi; si distrugga l’impurità che c’è dentro e si consumi la sua ruggine.
12 Quanta fatica! Ma l’abbondante sua ruggine non si stacca, non scompare da essa neppure con il fuoco.
13 La tua impurità è esecrabile: ho cercato di purificarti, ma tu non ti sei lasciata purificare. Perciò dalla tua impurità non sarai purificata, finché non avrò sfogato su di te la mia collera.
14 Io, il Signore, ho parlato! Questo avverrà, lo compirò senza revoca; non avrò né pietà né compassione. Ti giudicherò secondo la tua condotta e i tuoi misfatti». Oracolo del Signore Dio.
15 Mi fu rivolta questa parola del Signore:
16 «Figlio dell’uomo, ecco, io ti tolgo all’improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima.
17 Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto».
18 La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato
19 e la gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?».
20 Io risposi: «La parola del Signore mi è stata rivolta in questi termini:
21 Annuncia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e anelito delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada.
22 Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto.
23 Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete, ma vi consumerete per le vostre iniquità e gemerete l’uno con l’altro.
24 Ezechiele sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete proprio come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore.
25 Tu, figlio dell’uomo, il giorno in cui toglierò loro la loro fortezza, la gioia della loro gloria, l’amore dei loro occhi, la brama delle loro anime, i loro figli e le loro figlie,
26 allora verrà a te un profugo per dartene notizia.
27 In quel giorno la tua bocca si aprirà per parlare con il profugo, parlerai e non sarai più muto e sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il Signore».