La Sacra Bibbia ( edizione: CEI 2008 )
Samuele 2
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Samuele 2 (2Sam 13)
1 Dopo questo, accadde che, avendo Assalonne, figlio di Davide, una sorella molto bella, chiamata Tamar, Amnon figlio di Davide si innamorò di lei.
2 Amnon ne ebbe una tale passione da cadere malato a causa di Tamar, sua sorella; poiché ella era vergine, pareva impossibile ad Amnon di poterle fare qualcosa.
3 Ora Amnon aveva un amico, chiamato Ionadàb, figlio di Simeà, fratello di Davide, e Ionadàb era un uomo molto esperto.
4 Egli disse: «Perché tu, figlio del re, diventi sempre più magro di giorno in giorno? Non me lo vuoi dire?». Amnon gli rispose: «Sono innamorato di Tamar, sorella di mio fratello Assalonne».
5 Ionadàb gli disse: «Mettiti a letto e fa’ l’ammalato; quando tuo padre verrà a vederti, gli dirai: “Mia sorella Tamar venga a darmi il cibo da preparare sotto i miei occhi, perché io possa vedere e prendere il cibo dalle sue mani”».
6 Amnon si mise a letto e fece l’ammalato; quando il re venne a vederlo, Amnon gli disse: «Mia sorella Tamar venga e faccia un paio di frittelle sotto i miei occhi e allora prenderò il cibo dalle sue mani».
7 Allora Davide mandò a dire a Tamar, in casa: «Va’ a casa di Amnon tuo fratello e prepara una vivanda per lui».
8 Tamar andò a casa di Amnon suo fratello, che giaceva a letto. Ella prese la farina, la impastò, ne fece frittelle sotto i suoi occhi e le fece cuocere.
9 Poi prese la padella e le versò davanti a lui; ma egli rifiutò di mangiare e disse: «Escano tutti di qui». Tutti uscirono di là.
10 Allora Amnon disse a Tamar: «Portami la vivanda in camera e prenderò il cibo dalle tue mani». Tamar prese le frittelle che aveva fatto e le portò in camera ad Amnon suo fratello.
11 Ma mentre gli porgeva il cibo, egli l’afferrò e le disse: «Vieni, giaci con me, sorella mia».
12 Ella gli rispose: «No, fratello mio, non farmi violenza. Questo non si fa in Israele: non commettere quest’infamia!
13 E io, dove andrei a finire col mio disonore? Quanto a te, tu diverresti uno dei più infami in Israele. Parlane piuttosto al re: egli non mi rifiuterà a te».
14 Ma egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la violentò giacendo con lei.
15 Poi Amnon concepì verso di lei un odio grandissimo: l’odio verso di lei fu più grande dell’amore con cui l’aveva amata prima. Le disse:
16 «Àlzati, vattene!». Gli rispose: «O no! Questo male, che mi fai cacciandomi, è peggiore dell’altro che mi hai già fatto». Ma egli non volle ascoltarla.
17 Anzi, chiamato il domestico che lo serviva, gli disse: «Caccia fuori di qui costei e sprangale dietro la porta».
18 Ella vestiva una tunica con le maniche lunghe, perché le figlie del re ancora vergini indossavano tali vesti. Il servo di Amnon dunque la mise fuori e le sprangò dietro la porta.
19 Tamar si sparse polvere sulla testa, si stracciò la tunica con le maniche lunghe che aveva indosso, si mise le mani sulla testa e se ne andava gridando.
20 Assalonne suo fratello le disse: «Forse Amnon tuo fratello è stato con te? Per ora taci, sorella mia: è tuo fratello. Non fissare il tuo cuore su questo fatto». Tamar desolata rimase in casa di Assalonne, suo fratello.
21 Il re Davide venne a sapere tutte queste cose e ne fu molto irritato, ma non volle urtare suo figlio Amnon, perché aveva per lui molto affetto: era infatti il suo primogenito.
22 Assalonne non disse una parola ad Amnon né in bene né in male, ma odiava Amnon perché aveva fatto violenza a Tamar, sua sorella.
23 Due anni dopo, Assalonne aveva i tosatori a Baal-Asor, presso Èfraim, e invitò tutti i figli del re.
24 Andò dunque Assalonne dal re e disse: «Ecco, dal tuo servo ci sono i tosatori. Venga dunque anche il re con i suoi servi a casa del tuo servo!».
25 Ma il re disse ad Assalonne: «No, figlio mio, non verremo tutti, perché non ti siamo di peso». Sebbene insistesse, il re non volle andare e gli diede la sua benedizione.
26 Allora Assalonne disse: «Ma almeno venga con noi Amnon, mio fratello». Il re gli rispose: «Perché dovrebbe venire con te?».
27 Ma Assalonne tanto insisté che Davide lasciò andare con lui Amnon e tutti i figli del re. Assalonne fece un banchetto da re
28 e diede quest’ordine ai domestici: «Badate, quando Amnon avrà il cuore allegro per il vino e io vi dirò: “Colpite Amnon!”, voi allora uccidetelo e non abbiate paura. Non ve lo comando io? Siate forti e coraggiosi!».
29 I domestici di Assalonne fecero ad Amnon come Assalonne aveva comandato. Allora tutti i figli del re si alzarono, montarono ciascuno sul proprio mulo e fuggirono.
30 Mentre essi erano ancora per strada, giunse a Davide questa notizia: «Assalonne ha ucciso tutti i figli del re e neppure uno è scampato».
31 Allora il re si alzò, si stracciò le vesti e si gettò per terra; tutti i suoi servi che stavano là si stracciarono le vesti.
32 Ma Ionadàb, figlio di Simeà, fratello di Davide, disse: «Non dica il mio signore che tutti i giovani figli del re sono stati uccisi, poiché il solo Amnon è morto: da Assalonne era stato deciso fin da quando egli aveva fatto violenza a sua sorella Tamar.
33 Ora non pensi il mio signore che tutti i figli del re siano morti, poiché il solo Amnon è morto
34 e Assalonne è fuggito». Il giovane che stava di sentinella alzò gli occhi, guardò, ed ecco venire una gran turba di gente per la strada di Coronàim, dal lato del monte, sulla discesa. La sentinella venne ad avvertire il re e disse: «Ho visto uomini scendere per la strada di Coronàim, dal lato del monte».
35 Allora Ionadàb disse al re: «Ecco i figli del re che arrivano; la cosa sta come il tuo servo ha detto».
36 Come ebbe finito di parlare, ecco giungere i figli del re, i quali alzarono grida e piansero; anche il re e tutti i suoi servi fecero un gran pianto.
37 Intanto Assalonne era fuggito ed era andato da Talmài, figlio di Ammiùd, re di Ghesur. Il re fece il lutto per suo figlio per lungo tempo.
38 Assalonne rimase tre anni a Ghesur, dove era andato dopo aver preso la fuga.
39 Poi il re Davide cessò di sfogarsi contro Assalonne, perché si era consolato per la morte di Amnon.