La Sacra Bibbia ( edizione: CEI 2008 )
Giobbe
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
Giobbe (Gb 10)
1 Io sono stanco della mia vita! Darò libero sfogo al mio lamento, parlerò nell’amarezza del mio cuore.
2 Dirò a Dio: “Non condannarmi! Fammi sapere di che cosa mi accusi.
3 È forse bene per te opprimermi, disprezzare l’opera delle tue mani e favorire i progetti dei malvagi?
4 Hai tu forse occhi di carne o anche tu vedi come vede l’uomo?
5 Sono forse i tuoi giorni come quelli di un uomo, i tuoi anni come quelli di un mortale,
6 perché tu debba scrutare la mia colpa ed esaminare il mio peccato,
7 pur sapendo che io non sono colpevole e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8 Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte: e ora vorresti distruggermi?
9 Ricòrdati che come argilla mi hai plasmato; alla polvere vorresti farmi tornare?
10 Non mi hai colato come latte e fatto cagliare come formaggio?
11 Di pelle e di carne mi hai rivestito, di ossa e di nervi mi hai intessuto.
12 Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13 Eppure, questo nascondevi nel cuore, so che questo era nei tuoi disegni!
14 Se pecco, tu mi sorvegli e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15 Se sono colpevole, guai a me! Ma anche se sono giusto, non oso sollevare il capo, sazio d’ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16 Se lo sollevo, tu come un leone mi dai la caccia e torni a compiere le tue prodezze contro di me,
17 rinnovi contro di me i tuoi testimoni, contro di me aumenti la tua ira e truppe sempre nuove mi stanno addosso.
18 Perché tu mi hai tratto dal seno materno? Sarei morto e nessun occhio mi avrebbe mai visto!
19 Sarei come uno che non è mai esistito; dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20 Non sono poca cosa i miei giorni? Lasciami, che io possa respirare un poco
21 prima che me ne vada, senza ritorno, verso la terra delle tenebre e dell’ombra di morte,
22 terra di oscurità e di disordine, dove la luce è come le tenebre”».