La Sacra Bibbia ( edizione: CEI 2008 )
Siracide
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Siracide (Sir 31)
1 L’insonnia del ricco consuma il corpo, i suoi affanni gli tolgono il sonno.
2 Le preoccupazioni dell’insonnia non lasciano dormire, come una grave malattia bandiscono il sonno.
3 Un ricco fatica nell’accumulare ricchezze, e se riposa è per darsi ai piaceri.
4 Un povero fatica nelle privazioni della vita, ma se si riposa cade in miseria.
5 Chi ama l’oro non sarà esente da colpa, chi insegue il denaro ne sarà fuorviato.
6 Molti sono andati in rovina a causa dell’oro, e la loro rovina era davanti a loro.
7 È una trappola per quanti ne sono infatuati, e ogni insensato vi resta preso.
8 Beato il ricco che si trova senza macchia e che non corre dietro all’oro.
9 Chi è costui? Lo proclameremo beato, perché ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
10 Chi ha subìto questa prova ed è risultato perfetto? Sarà per lui un titolo di vanto. Chi poteva trasgredire e non ha trasgredito, fare il male e non lo ha fatto?
11 Per questo si consolideranno i suoi beni e l’assemblea celebrerà le sue beneficenze.
12 Sei seduto davanti a una tavola sontuosa? Non spalancare verso di essa la tua bocca e non dire: «Che abbondanza qua sopra!».
13 Ricòrdati che è un male l’occhio cattivo. Che cosa è stato creato peggiore dell’occhio? Per questo esso lacrima davanti a tutti.
14 Non tendere la mano dove un altro volge lo sguardo e non precipitarti sul piatto insieme con lui.
15 A partire da te intendi i desideri del tuo prossimo e su ogni cosa rifletti.
16 Mangia da uomo frugale ciò che ti è posto dinanzi, non masticare con voracità per non renderti odioso.
17 Sii il primo a smettere per educazione, non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.
18 Se siedi tra molti invitati, non essere il primo a tendere la mano.
19 Per un uomo educato il poco è sufficiente; quando si corica non respira con affanno.
20 Il sonno è salubre se lo stomaco è regolato, al mattino ci si alza e si è padroni di sé. Il tormento dell’insonnia e della nausea e la colica accompagnano l’uomo ingordo.
21 Se sei stato forzato a eccedere nei cibi, àlzati, va’ a vomitare e ti sentirai sollevato.
22 Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi, alla fine troverai vere le mie parole. In tutte le tue opere sii diligente e nessuna malattia ti coglierà.
23 Molti lodano chi è sontuoso nei banchetti, e la testimonianza della sua munificenza è degna di fede.
24 La città mormora di chi è tirchio nel banchetto, e la testimonianza della sua avarizia è esatta.
25 Non fare lo spavaldo con il vino, perché il vino ha mandato molti in rovina.
26 La fornace prova il metallo nella tempera, così il vino i cuori, in una sfida di arroganti.
27 Il vino è come la vita per gli uomini, purché tu lo beva con misura. Che vita è quella dove manca il vino? Fin dall’inizio è stato creato per la gioia degli uomini.
28 Allegria del cuore e gioia dell’anima è il vino bevuto a tempo e a misura.
29 Amarezza dell’anima è il vino bevuto in quantità, con eccitazione e per sfida.
30 L’ubriachezza accresce l’ira dello stolto a sua rovina, ne diminuisce le forze e gli procura ferite.
31 Durante un banchetto non rimproverare il vicino, non deriderlo nella sua allegria. Non dirgli parole di biasimo e non affliggerlo chiedendogli quanto ti deve.